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Cogliere il flusso della realtà nei suoi vari aspetti, ora al suo sorgere germinale ora nella sua decadenza inesorabile e cristallizzarla in un dialogo cromatico dove si annoda e si snoda la trama del suo complesso gioco psicologico: su queste delicate variazioni si svolge la ricerca estetica di Vincenzo Rizza, pittore surrealista dalle sommesse e scintillanti, trasparenti e trasognate vibrazioni cromatiche.
Nei suoi sapienti accostamenti, l'artista libera la donna, ricrea la femminilità e ricompone ogni offesa all'esistenza nella pace che genera l'amore. Il colore armonico, lungo, nutrito, si può dire che abbia una funzione cellulare, perché ripropone l'immagine, la protegge, la definisce colorando il vuoto della rappresentazione in un crescendo, all'inizio quasi silenzioso e impalpabile, ma che diviene loquace e significativo in virtù di queste componenti.
Un impercettibile istinto conduce il Rizza a scegliere i temi: un'antologia giocata sulle allegorie, sui simboli, con la passione sempre presente per acquistare quel mordente più sottile e naturale, proprio del surrealismo. Rizza rivela nell'esecuzione delle sue composizioni e nelle raffigurazioni muliebri tutta la sua sensibilità. Non si abbandona passivamente agli stati d'animo che in lui si producono mentre contempla, ma riesce ad appropriarsi delle sensazioni e a rievocarle sulla tela in una personale veste espressiva, carica di lirismo e di emozione intensa.
Mario Domenico Storari.
Riguardo alcuni miei ultimi lavori.
Lavoro su elementi decontestualizzati, aprendo l'attenzione al
dettaglio della forma o parte di essa. In questo modo risulta la
compresenza-
nella realtà, facendo convivere i dettagli estrapolati dal reale,
posso costruire con la creazione Artistica l'interpretazione
e non più solo rappresentazione di un'immagine che non c'è, ma
che si può far esistere,mirando all'immediato, all'essenziale, con
pittura d'azione,gestuale,rapida e voluttuosa. Grattage, mettere
togliere, grattare colore,
mescolando tecniche e materiali diversi nello stesso supporto.
Molto dipende dal proprio -
stiche di qualche stimolo, quindi essere impresso sul tema, tanto
d'averne l'inprint. E poi sapersi fermare al momento giusto.
V.R.